Grace Coddington è una figura di grande rilievo nel panorama internazionale della moda, nonché braccio destro di Anna Wintour e fautrice dei migliori servizi fotografici di Vogue America.

Pamela Rosalind Grace Coddington nasce nell’aprile del 1941 ad Anglesey un’isola del Galles del nord, una zona ben lontana dalla mondanità, dell’evoluzione di stile femminile in atto in quegli anni, dalle boutique di moda e dalle sfavillanti luci della caotica Londra. Nonostante questo, sin da bambina Grace manifestò un particolare interesse nei confronti del mondo della moda, iniziando così a leggere le pagine di Vogue per rifugiarsi nell’atmosfera di glamour e chic molto lontana rispetto alla realtà isolana in cui viveva.

«Ho iniziato a leggere Vogue quando ero una ragazzina. Sono cresciuta nel Galles del Nord, era difficile trovarlo. Così lo ordinavo e ogni mese correvo a prendere la mia copia, che era quella di tre mesi prima. Mi piaceva quell’atmosfera chic, completamente estranea allo stile di vita che conducevo. Andavo a scuola in un convento. Non andavo mai da nessuna parte in vacanza. Leggevo Vogue e basta.»

Dopo aver vinto nel 1959 la sezione young della Model Competition, un concorso per giovani modelle organizzato British Vogue, Grace decise di lasciare il Galles per trasferirsi a Londra, città più appropriata per i suoi interessi e le sue ambizioni. Grazie alla vincita del concorso, in quegli anni entrò in contatto con quel mondo tanto desiderato da ragazzina iniziando a lavorare come modella posando per i più grandi fotografi del momento, come Norman Parkinson, Don Honeyman e Frank Horvat. Tra questi Norman Parkinson rappresentò una figura importante per la sua carriera. Prima di lavorare come modella a tempo pieno, Grace si guadagnava da vivere facendo la cameriera in un cafè, mentre la sera frequentava la Cherry Marshall modeling school. Le sue insegnanti di portamento non la consideravano una bellezza adatta per il lavoro di modella, non apprezzavano il suo stile e in particolare i suoi capelli color carota. Proprio la particolarità dei suoi capelli, diversi dai canoni di bellezza dell’epoca che vedeva le modelle prevalentemente bionde, attirarono l’attenzione di Parkinson che la scelse per un suo shooting tra i boschi. I due lavorarono insieme durante gli anni in cui Grace posava per Vogue e si ritrovarono a stretto contatto anche nel 1971, quando ormai da dietro l’obiettivo la Coddington dirigeva gli shooting.

«I primi anni in cui ho lavorato per Vogue al fianco di Norman Parkinson lui mi ha insegnato a tenere sempre gli occhi aperti, a non dormire mai in macchina; qualunque cosa tu possa vedere dal finestrino può ispirarti»

Nel 1961, a causa di un terribile incidente stradale che le sfigurò il volto, Grace Coddington dovette dire addio alla carriera di modella. Nel 1968, dopo essere stata sottoposta a vari interventi di chirurgia plastica per migliorare il volto sfigurato, Grace ritornò a lavorare nel mondo della moda, non più come modella ma come junior fashion editor di Vogue, che all’epoca era diretto da Beatrix Miller.
Quel terribile incidente le cambiò la vita, da modella passò a fashion editor, trasferendosi a New York, e poi a designer director per Calvin Klein Collection nel 1987, per poi approdare come direttrice creativa di Vogua Usa nel 1988, stesso anno in cui il patinato magazine di moda accoglieva la più grande editor di tutti i tempi, Anna Wintour.

“È stato un grande shock passare dall’altro lato. C’è molto di più nell’essere un fashion editor che il semplice sbucare fuori con un carico di vestiti. Ho lavorato con una vasta gamma di persone. Ogni shoot è diverso. Io continuo ad amare quello faccio”.

Riguardo la sfera privata la Coddington è molto riservata. Dopo due matrimoni finiti male, convive dal 1986 con Didier Malige, un hair stylist, e i loro numerosi gatti, dividendosi per lavoro tra New York e gli Hamptons. Non ha mai avuto figli, ma ha cresciuto il nipote Tristan dopo la morte della sorella Rosemary. Il suo stile ha inoltre ispirato il personaggio di Myrtle Snow in American Horror Story.

Grazie al suo lavoro come direttrice creativa, Grace è diventata un’icona e un simbolo imprescindibile del fashion world. Ha diretto i migliori servizi fotografici per la rivista, ha dato un contributo di valore a Vogue e la sua mente è un vulcano di idee fresche e innovative. Nonostante i vari battibecchi con la gelida Wintour, Anna non può fare a meno di Grace così come Grace non può fare a meno di Anna. Entrambe si completano e formano una squadra formidabile che ha dato e continua a dare alla rivista quel tocco in più rispetto alle altre. A proposito del loro sodalizio lavorativo, il Time parla di loro dicendo che «se Anna Wintour è il Papa, Grace è Michelangelo, che tenta di dipingere una versione fresca della Cappella Sistina dodici volte l’anno».

Viviana Guglielmino