La campagna pubblicitaria #ImNoAngel dà voce alle fascinose modelle curvy, che più che angeli si sentono diavoli. Il loro corpo è spesso oggetto di accese discussioni riguardo a cosa sia davvero la bellezza e, in quanto modelle, si sono prestate a posare per la provocatoria pubblicità di Lane Bryant, brand di intimo plus-size. In occasione del lancio della collezione Cacique sono state riunite sei bellezze formose conosciute in tutto il mondo, che per mestiere sfilano mostrando orgogliose le loro rotondità.

Nel video della pubblicità le ragazze si mostrano sorridenti e spiritose mentre dicono di sentirsi sexy, ma per niente angeli. Proprio il contrario delle colleghe modelle di Victoria’s Secret, che l’inverno scorso sono state le protagoniste della controversa campagna The Perfect Body, in cui erano così belle da fare invidia. Ma la Lane Bryant non la pensa esattamente in questo modo, tanto da decidere di fare il verso ad Alessandra Ambrosio&Co portando dietro l’obbiettivo dello spot modelle con curve esplosive, vestite solo di lingerie e tanto umorismo.

Ashley Graham, Marquita Pring, Candice Huffine, Victoria Lee, Justine Legault e Elly Mayday sono diventate le paladine di tutte quelle donne che si sentono costantemente insicure per colpa della loro taglia. Rincorrere le misure perfette è diventata un’ossessione per coloro che non sanno accettare le linee morbide del proprio corpo e che si ostinano a confrontarsi con ragazze alte e longilinee, il cui punto di forza è semplicemente quello di essere nate così, magre.

Ma l’obbiettivo di #ImNoAngel è proprio quello di allontanare queste credenze spostando l’attenzione su un’idea di bellezza che non poggia più su uno stacco di coscia da urlo o glutei sodi, ma sulla reale possibilità di poter indossare dell’intimo femminile e da capogiro pur avendo la cellulite dove non si dovrebbe avere la cellulite. E come dice l’amministratore delegato di Lane Bryant, Linda Heasley, con questa campagna le donne vengono incentivate “ad amare se stesse ed ogni parte del loro corpo”.

In un certo senso la moda ha contribuito a dare un’immagine distorta della bellezza, ma forse il punto sta tutto qui: continuare a sponsorizzare la taglia 38 piuttosto che la 48 non fa che alimentare guerre tra magre contro grasse; a creare dell’odio verso chi a suo modo cerca di promuovere ciò che Madre Natura le ha donato. Dunque, non importa se hai il doppi omento o una costola in evidenza, perché la dura verità è che la bellezza sarà sempre la prima a svanire e prima impariamo a goderci il nostro corpo, prima ci sentiremo belle per davvero.