Il diavolo (non sempre) veste Prada. Soprattutto se il diavolo in questione è l’amata/odiata Anna Wintour, la temuta direttrice di Vogue, che nel suo guardaroba vanta una vasta collezione di abiti d’alta moda e stili differenti, come il bon ton di Chanel, il british style di Burberry o lo stile eclettico di Marc Jacbos, per poi passare alla raffinatezza di Oscar de la Renta e via dicendo.

Durante le sfilate la Wintour, seduta sempre in prima fila, guarda attentamente ogni singolo capo sfilare in passerella. Lo esamina dal retro dei suoi scuri occhiali Chanel senza però far trapelare un minimo di emozione, di compiacimento o, in caso contrario, di delusione. Il parere della Wintour sulla collezione vista rimane un mistero per tutta la durata della sfilata, ed essendo lei la donna più potente in tutto il fashion system il suo parere conta più di chiunque altro.
Entrare nelle grazie di Anna Wintour, o meglio nella sua lista di favoriti, è un privilegio riservato a pochi designer. Per ogni stilista vedere la Wintour indossare la propria creazione rappresenta una grande soddisfazione, per non dire onore, che porta beneficio al nome della maison. Tra i suoi prediletti ci sono soprattutto John Galliano e Marc Jacobs, che devono a lei la fortuna della loro carriera, Victoria Beckham, Karl Lagerfeld, Oscar de la Renta e Miuccia Prada.

Il suo stile è sobrio e femminile. Raramente viene fotografata con un pantalone e mai con un capo dallo stile androgino, gotico e stravagante. Alle forme voluminose preferisce capi aderenti e linee morbide, non tollera il nero e lo rimpiazza con abiti colorati, ma una cosa fondamentale è che non ricopia mai un outfit così come appare in passerella, mette sempre quel tocco in più che rende un abito “in pieno stile Wintour”. Dalla passerella allo street style, ecco i look a confronto.

[credits photo: Redcarpetfashionawards.com]