La nascita di un pezzo iconico, destinato inevitabilmente a fare la storia, avviene sempre un po’ per caso. E di certo negli anni ’70 Diane Von Fürstenberg non si sarebbe mai aspettata il grande successo del suo Wrap-Dress, un abito dalla linea semplice, privo di zip, ganci o bottoni che divenne in poco tempo un must tra le donne.

Il successo del Wrap Dress? La sua comodità. Diane, infatti, che durante la realizzazione del suo abito -destinato poi a diventare la pietra miliare della sua maison- era in attesa del suo primo figlio, aveva pensato ad ideare un capo comodo e pratico, sexy al punto giusto e facile da togliere, adatto sia per le donne lavoratrici che per le celebrità durante un red carpet o un evento mondano.
Ma prima del lancio sul mercato del Wrap-Dress, la stilista dovette affrontare non poche difficoltà.

Nata a Bruxelles nel 1945, Diane Simone Michelle Halfin sposò nel 1969 il principe Egon von Fürstenberg, da cui ebbe due figli e conservò il cognome anche dopo il divorzio avvenuto dopo soli tre anni di matrimonio.
Mentre era in attesa del suo primogenito, Diane fu ispirata da Julie Nixon Eisenhower, figlia del presidente Nixon, che durante una trasmissione televisiva indossava un top incrociato. Da quel top, la stilista -che negli anni’70 lavorava presso un’azienda tessile a Como- iniziò a lavorare al suo celebre abito a portafoglio, passato poi alla storia come Wrap-Dress.
A risultato ultimato, Diane volò alla volta di New York per promuovere le sue prime creazioni, ma qui dovette scontrarsi con l’indifferenza degli addetti ai lavori, avvolti ancora da una mentalità maschilista.
La Von Fürstenberg era bella, intelligente, colta (aveva conseguito anche una laurea in economia) ma soprattutto indipendente ed intraprendente, una vera femminista del suo tempo che creò da sola le basi della sua azienda e lottò con tutte le sue forze per il raggiungimento dei suoi obiettivi.

La fortuna della stilista belga avvenne con l’incontro con Diana Vreeland, celebre editrice di Vogue, che rimase colpita dalle creazioni della Von Fürstenberg e in particolare dall’abito a portafoglio in jersey ricco di stampa geometriche, caratterizzato da una scollatura a V formata dalla sovrapposizione della falda destra che avvolge la vita. E su quest’abito, Diane ci scherzava anche un po’ su dicendo che era comodo e pratico “perfetto per sgattaiolare silenziose fuori da una camera da letto dopo l’avventura di una notte”.
Nel 1974 il Wrap-Dress venne lanciato sul mercato ed il successo fu colossale. Celebrità, modelle, first lady ma anche donne comuni accorsero ad acquistarlo, rendendolo il capo simbolo della libertà e del femminismo.
Ancora oggi, a quarant’anni dalla sua creazione, l’abito a portafoglio rappresenta il tratto distintivo della maison Von Fürstenberg, ma soprattutto il lato più sensuale dell’indipendenza femminile nel campo della moda, che vedeva donne sempre più propense ad abbandonare gli scomodi e rigidi abiti a favore di qualcosa meno strutturato e più pratico, capace allo stesso tempo di evidenziare le curve e donare femminilità.

Viviana Guglielmino