L’anno accademico 2020/2021 della scuola di moda fiorentina Polimoda si è concluso con la nuova puntata della serie “Polimoda Duets”, che stavolta vede quale protagonista il designer Rick Owens in conversazione con il critico Stephan Rabimov. Durante gli ultimi 20 anni Owens ci ha abituati ad uno stile molto trasgressivo e spesso provocatorio, da alcuni definito anche folle, ma oggi il creativo statunitense mostra una moda diversa che subisce gli inevitabili cambiamenti globali.

La moda secondo Rick Owens

Nel corso dell’intervista della durata di un’ora il celebre stilista spiega la sua visione creativa e l’evoluzione che la moda ha subito a causa del periodo di lockdown e delle accese proteste che hanno interessato gli Stati Uniti. A detta di Owens la moda e l’estetica svolgono un ruolo determinante per gli esseri umani, in quanto parti integranti della cultura di ogni società. La moda non è solo una forma d’arte ma, a seconda dei casi, può anche trasformarsi in uno strumento efficace di protesta o per diffondere ideali. Del resto, la storia insegna che la moda influenza il modo di vivere e permette di comunicare valori e il proprio modo d’essere.

Secondo Owens modificare le convenzioni è uno dei compiti più importanti della moda, ricca di simboli, significati spesso sottili che non vengono percepiti immediatamente. Anche una gonna nera con un particolare taglio sartoriale per Owens avrebbe il potere di contrastare una convenzione e di influenzare le nostre idee verso nuovi modi di pensare.

Rick Owens definisce la moda come “il seme di qualcosa”, ovvero energia in grado di diffondersi per produrre nuovi e contrastanti linguaggi. Quando vengono disegnate le collezioni, come quella Rick Owens DRKSHDW, ad esempio, lo scopo dello stilista è proprio quello di incoraggiare le persone ad un atteggiamento aperto. Grazie alla moda si possono veicolare messaggi, sfidare abitudini consolidate nel tempo ma soprattutto provocare dei cambiamenti.

Insomma, la moda è sinonimo di libertà ma la creatività che sta alla base da sola non è sufficiente. Owens, infatti, spiega che occorre tecnica, abilità e studio sartoriale di ogni capo. Solo in questa maniera ogni idea potrà riscuotere successo nella collettività.

Il potere comunicativo della moda nella società odierna

Spesso si hanno grandi idee ma occorre esperienza per metterle in pratica, allo stesso modo di come accade nel settore musicale. Sono tanti gli elementi, i dettagli o i particolari da curare per la buona riuscita di un capo di abbigliamento. A tutto questo bisogna aggiungere anche il prezzo di vendita che deve essere adeguato alla qualità finale.
A questo punto è normale domandarsi quale ruolo debba avere la formazione nel campo della moda. Rick Owens, a riguardo, non ha problemi nel dichiarare il suo scarso apprezzamento verso la scuola ma riconosce che in mancanza di essa la creatività non potrebbe essere coltivata come si dovrebbe.

All’interno di una scuola gli studenti possono apprendere nuove tecniche, nozioni, soluzioni, metodi e altre informazioni essenziali per dare vita ad uno stile unico. A scuola si apprende anche il confronto e nascono comunità di grande valore all’interno delle quali è possibile comunicare per sviluppare significati variegati.

Owens consiglia ai giovani studenti di apprendere le regole per la costruzione degli abiti, essenziali per capire a fondo il business della moda.
“La migliore raccomandazione che posso dare è che dovremmo avviare un centro di incontri in cui qualcuno che vuole diventare un CEO possa trovare un creativo con cui abbia un’affinità, qualcosa che fa clic, perché questo è la chiave. Questo è il tipo di matrimonio che può far funzionare un’azienda. […] La creatività è il 5% dell’equazione, l’altro 95% è l’esecuzione” dice Rick Owens.

Il video della serie “Polimoda Duets”, che ha già coinvolto tanti celebri protagonisti come Margherita Missoni o Mobolaji Dawodu, si propone di affrontare principalmente i temi dell’arte e della cultura contemporanea, raccogliendo le testimonianze dirette di chi opera quotidianamente e da anni nel settore della moda. Ogni puntata viene dedicata ad un personaggio importante intervistato da altrettanto famosi giornalisti, influencer, ricercatori, critici o studiosi.

Dare voce ai big della moda non è solo un modo per migliorare la formazione degli studenti, ma anche l’occasione per incontrare un pubblico sempre più vasto, diffondere cultura e spiegare l’alta professionalità che risiede dietro la creazione di ogni capo d’abbigliamento.